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Tutto è un’ illusione, l’illusione è in tutto.

I messia sono ovunque e non c’è bisogno che sappiano fare miracoli o simili.
Tutti lo siamo stati, almeno una volta nella vita.
O nelle vite, dipende.
Lo ammetto, lo sono stato anche io. Bei tempi… Forse no. Sono stato formato da una cultura in bilico fra filosofia e praticità. Ho ideali ferrei, difficilmente influenzabili o influenzanti. Ma almeno ho la libertà di scriverci un po’ su, per mettere finalmente un punto di riferimento alla faccenda. Chi mi ascolterà crescerà di conseguenza, almeno quanto basta per rifletterci.
Tutti sappiamo la verità nel momento in cui la verità è proprio ciò che sappiamo. E non stiamo parlando di concetti prettamente scolastici, sennò saremmo già tutti lauerati in chissàchecosologia.

Fissando qui i concetti fondamentali magari non avrò modo di ripetermi più in seguito.
Ci vuole modestia e una mente sgombra. E’ difficile considerarsi dei “messia” paragonandosi ad un dio.
Bisogna avere la capacità di dare la giusta importanza alle cose, sapere quando è giusto versare delle lacrime.
Non esistono limiti se si è convinti che questi ultimi non esistano.
Ultima cosa, anche se potrebbe non essere proprio l’ultima: ci vuole un certo tipo di sapienza per mettere in scena la parte del messia, ma cercherò di indirizzarvi ad una buona lettura al prossimo articolo.

Comunque, se qualcuno avesse letto bene, si sarebbe chiesto: “Mettere in scena la parte del messia?”
Sì, credevi davvero di essere il nuovo Cristo? Mi spiace deluderti, ma se tutto è un illusione adeguati a manipolare il tutto come un abile prestigiatore.

Mi sarebbe piaciuto nascere negli anni ’80 per godermi a pieno il decennio dopo ora che ci penso. Giusto il tempo per diventare il precursore di una particolare filosofia che adesso è più diffusa di quanto voi pensiate. Tante cose sono nate in quel periodo, nasce Internet, nascono i Red Hot Chili Peppers con il loro primo album “Blood Sugar Sex Magik“, nascono i Simpson…
E in Italia? Beh, Frankie HI-NRG MC, avendo la fortuna di essere un precursore, ma del rap italiano, all’ apice del successo compone il singolo “Quelli Che Benpensano“.
Volendo potreste considerare anche lui un messia. Fate voi.

[Errata Corrige]
Grazie a Zave per la correzione riguardo i Red Hot Chili Peppers: Il loro primo disco risale al lontano 1984 con The Red Hot Chili Peppers, invece l’album sopra citato è il primo pubblicato negli anni 90’… Anche se a detta del buon Zave Blood Sugar Sex Magik è proprio uno di quei LP di cui proprio non puoi fare a meno. Vedremo!

Cronache di un Nintendosissimo Venerdì…

18 Novembre 2011, ore 12:40
Dopo una breve ma intensa giornata di scuola, preso dal pensiero che ben presto avrei incontrato la mia amata, rischiai di perdere la fermata del treno che mi avrebbe condotto sulla via di casa, ma non solo. Salvatomi da quella lecita distrazione, mi diressi verso il Gamestop, croce e delizia di ogni videogiocatore che si rispetti.

Vola alto come mamma N, Link!

 

Per tutti coloro che se ne intendono della Software House di Kyoto più amata di sempre, il 18 Novembre è stato un giorno da segnare sul calendario. Perchè? Semplice: l’attesissima uscita dei due “Must Have” Nintendo, Super Mario 3d Land e The Legend of Zelda: Skyward Sword.

Avendo il “Soldo Potente”, come direbbe qualcuno di mia conoscenza, non mi sono lasciato sfuggire al Day One nessuno dei due splendidi capolavori e non me ne sono pentito.

Nonostante la presa d’assalto da parte di vari impegni, son riuscito a trovare un paio d’ore in questi giorni per ciascuno dei due giochi e posso dire con certezza che se prima la mia passione per i videogiochi stava per svanire, adesso l’ho ritrovata ed è più forte di prima.

Entrambi i titoli sono eccezionalmente particolari ed originali portando con se idee sconvolgenti che faranno la felicità di gran parte dei fan delle due serie, se non tutti. I livelli del nuovo Super Mario non si riescono a definire: sembrano in 2D ma sono in 3D, ovviamente si parla di linearità d’esplorazione, anche perchè il 3D grafico di questa gemma è forse il migliore che si può trovare in circolazione.

Non ho parlato del telecomando dorato super fighissimo? Ops, che sbadato...

Invece Zelda…  *-* ❤
Questo è ciò che mi vien da dire, anche se di letterario c’è ben poco.
Diciamo che rivedere un Link “adulto” scherzoso e sorridente mi ha emozionato e non poco. Sono cresciuto con l’oscurità di Twilight Princess con pochi sprazzi di comicità nei titoli della serie per DS. Per non parlare dello stile grafico: molto simile al “Cel-Shading” (Termine tecnico che esprime l’aspetto grafico “cartoon”) di quel Wind Waker che non ho mai giocato, per mia sfortuna. Senza contare la storia che si prospetta fantastica… Insomma, davvero tanta roba!

Forse ho già lodato in precedenza questi due giochi, ma non mi stancherei mai di farlo. Ammetto che il CD allegato con il nuovo Zelda ha aiutato molto nel processo d’ispirazione all’articolo: davvero eccezionale!

Vi lascio con un video parodia-musicale della saga Zeldiana del duo di Youtube nominato “Smosh”. Dopo tutto è stato postato proprio in quel magico, quanto Nintendoso, Venerdì…

P.S.
Se questo articolo ti è sembrato povero di Mario e ricco di Zelda, prenditela con Google Immagini…

L’Occhio d’oro

In un’ eterna battaglia in cui Call of Duty e Battlefield si contendono il titolo per il miglior FPS (First Person Shooter) sul mercato, è naturale che qualche “sparatutto”, anche se di buona fattura, passi inosservato.

Ed è proprio il caso di GoldenEye 007, remake uscito per Wii (e anche per DS) dell’omonimo titolo per il buon vecchio Nintendo 64 che tanto fece furore all’epoca.

Ma perchè menzionare uno shooter di nicchia che per giunta è uscito solo su console Nintendo?
Escludendo il dettaglio che sono un Nintendaro fino al midollo, penso davvero che sia un gioco che è stato ingiustamente buttato nel dimenticatoio.

Ma andiamo nel dettaglio: nel 1997 ha venduto più di 8 milioni di copie in giro per il mondo diventando il gioco più venduto per N64 in America. E’ stato il primo FPS in cui i nemici potevano subire il tanto amato “HeadShot” e fu un successone in ambito del Multiplayer locale. Insomma, una vera e propria pietra miliare degli sparatutto su console.

Ripeto: tutto questo nel lontano ’97, quando gli uomini di Rare sfornavano gioielli come Donkey Kong Country e Banjo-Kazooie.

Stessa scena, ma con 13 anni di differenza.

E adesso? Che cosa ha lasciato il GoldenEye sviluppato da Eurocom nel 2010?
Niente. Nessun record, nessuna innovazione… Ma tanto, solo taaanto amore! Almeno per chi è riuscito a coglierlo.

Su Battlefield 3 si potranno anche distruggere i palazzi… Call of Duty Modern Warfare 3 avrà anche un’ online da paura, ma GoldenEye 007 ha tutto ciò che serve ad un gioco per far passare una decina d’ore davanti allo schermo senza mai annoiarsi.

Infarcito di situazioni al limite dell’impossibile, in precario equilibrio fra la vita e la morte, solo il migliore dei 007 potrebbe affrontare scene tanto epiche quanto sbalorditive. Un gameplay d’eccezione, che alterna momenti d’azione a sessioni di stealth in pieno stile Solid Snake, affiancato al carisma di James Bond, impersonato per l’occasione dall’ attore Daniel Craig, fanno di GoldenEye 007 un degno avversario per i sopra citati CoD & Battlefield. Senza mai scordarci della splendida colonna sonora che ha tanto reso famosa questa saga.

Menzogna, eresia? Beh, poco importa, dal momento in cui posso sventare un piano terroristico e sbaciucchiarmi  la lady del momento in un sol colpo. Sempre in senso videoludico ovviamente.

Vi lascio con la scena d’apertura del gioco, che dovrebbe rispecchiare l’epicità di questo ombroso GoldenEye 007.
Date una possibilità a questo titolo, non ve ne pentirete! Parola di Sim-Max!

 

P.S.
Poco dopo la pubblicazione dell’articolo mi è stato riferito che nell’ultimo periodo è uscita una (con)versione del titolo di cui sopra per PS3 e xBox 360. Almeno i non-nintendari non hanno più scuse per non provare questo splendido gioco! 😀

Il Circolo vizioso

Mi ricollego all’immagine del mio ultimo articolo: “So Many Choices… So little time!
Ma a cosa è dovuta a questa assenza di tempo? Ai troppi impegni. E questo affollamento di impegni a cosa è dovuto? Alla prepotente priorità della scuola. E se non sei capace di prendere un voto decente? Ti impari i libri a memoria.

E’ demoralizzante, ma non esiste un compromesso, una via di mezzo, che possa sostituire la scuola come indirizzo al tuo futuro lavorativo.

O forse no?

E se fossimo noi, società  dalla mentalità chiusa fondata sul tradizionalismo, che non riusciamo a vedere un possibile sbocco lavorativo basato su una attività in proprio scaturita da una nostra passione privata? Prendiamo in esempio gli sportivi, i più famosi avranno sicuramente come minimo un diploma scolastico, ma va’ a sapere se esistono casi in cui il diretto interessato abbia sacrificato la vita scolastica per un’attività sportiva.

Ma in un contesto sociale come quello italiano dubito che qualcuno possa abbandonare senza batter ciglio la scuola. Troppe conseguenze si scatenerebbero sul “fannullone”, perchè così verrebbe chiamato.

Però non sono un rivoluzionario, quindi torno su Plauto. Forse è meglio.

« Molti credono che il tempo sia come un fiume, che scorre lento in unica direzione. Ma io che l’ho visto da vicino, posso assicurarti che si sbagliano. Il tempo è un mare in tempesta! Forse ti chiederai chi sono e perché io parli così. Siediti, e ti racconterò la storia più incredibile che tu abbia mai sentito… »

Prince of Persia Docet.

Dietro ad un monitor…

Tutto si scrive con più facilità. Nulla sembra poterti travolgere. Le inibizioni vanno a farsi un giro e tu ti senti libero di poterti esprimere come meglio credi. I problemi ti scivolano addosso… Sembra quasi il paradiso.

All’improvviso la realtà ti sveglia, ma quello che senti non è un dolce “Buon giorno“. Anzi. E’ quasi un pugno che ti prende in pieno naso.

Qualcuno si starà chiedendo: “Povero Sim-Max, gli sarà successo qualcosa!
E invece no. Ho solo pensato che questo blog stesse perdendo umanità, la mia umanità.

Però non è neanche giusto che questo posto acquisti tristezza, quindi sarà meglio tagliare corto.

Fate tutto con estrema serenità, date sempre il giusto peso ai problemi e alle priorità… E, soprattutto, state con chi amate.

Vivete.

Ah, non dimenticate i videogames, mi raccomando.

Le Due Mani della settimana – Revy “Two Hands”

Eccoci arrivati alla rubrica settimanale “Le Due Mani della settimana”, dove vi illustrerò nel dettaglio coloro che con quelle due mani han fatto qualcosa di veramente importante. O forse no.

E quale personaggio migliore potrei utilizzare per inaugurare questa “rubrica” se non Revy, la protagonista del manga (per gli ignoranti: fumetto giapponese)  di successo: Black Lagoon, che di “Two Hands” ne ha fatto un soprannome?

Nonostante i più stolti la possano confondere con la ben più famosa Lara Croft, le due sparaleste non hanno nulla in comune, oltre che l’innata abilità di combattimento con o senza armi. Revy è scontrosa, guerrafondaia, rumorosa e molto, moooolto volgare. Proprio come piace a noi. Al posto dell’eleganza della sopra citata protagonista della serie Tomb Raider, troviamo la sfrontatezza di una mercenaria che si basa tutt’altro che sui valori e sulle virtù d’animo. Combattere è il suo unico scopo di vita, circondata da un senso del dovere che forse va oltre il restituire i favori a chi più gli sta cuore. Sempre che ce l’abbia un cuore.

Ma perchè è nominata “Two Hands”? Lo sa bene chi è stato fulminato dalla sua coppia di Beretta 92 (o meglio conosciuta come M9), due pistole gemelle che utilizza sempre nelle sue migliori performance. E’ quasi un potere speciale, che se attivato nel bel mezzo della guerriglia, è capace di distruggere chiunque anche sotto fuoco incrociato.

Altra domanda: perchè si è meritata un posto in questa rubrica, se essenzialmente non ha fatto assolutamente niente per l’umanità, in quanto personaggio di fantasia?
Beh, effettivamente Revy non ha fatto nulla di particolare, ma se c’è qualcosa di utile da menzionare in questo articolo, quel qualcosa è il profondo messaggio che vuole mandarci Rei Hiroe, l’autore del manga.

Per quanto possa essere importante essere fiduciosi e ben speranzosi, in un mondo spietato come quello vissuto da “Two Hands” e compagni, tutto ciò che conta è la realtà dei fatti a cui bisogna adeguarsi.

«Rock: Allora il denaro è Dio?»
«Revy: È potere, una cosa molto più utile di Dio.»

Adesso puoi scappare.

Sim-Max invade la Lombardia!

I pochi che avranno visitato questo blog sapranno bene della mia trasferta Milanese in direzione dell’ attesissimo Games Week.
Ed ecco la fatidica domanda: Sarà valsa la pena farsi ben 5 ore di treno per godersi una delle esposizioni più importanti del settore videoludico?

Beh, un po’ sì ed un po’ no per diversi motivi. Ovviamente la mia è un’ osservazione totalmente soggettiva, se volevate delle recensioni oggettive potevate andare a farvi una cultura su qualche sito specializzato. Tornando alla mia esperienza, posso assicurarvi che la fiera era ben organizzata con le aree ben distribuite, ma l’assenza di rivenditori di gadget particolari mi ha un po’ deluso. Certo, è anche vero che i gadget te li lanciavano gratis direttamente dal palco dello stand, ma per domare una folla impazzita assetata di ambiti oggettini ci vuole solo fortuna.

Fortuna che non mi ha assistito neanche durante il torneo di Mario Kart Wii… Ricordate? Già accennai nell’ultimo articolo le Olimpiadi di Super Mario di cui sono stato partecipe. Ma non aspettatevi chissà che cosa, sono stato eliminato al primo turno. Triste vero? Macinare decine e decine di chilometri per poi finire così… Ma non preoccupatevi, ha vinto il torneo proprio chi speravo che vincesse. Questo tipo, tale Loris Bagnasco (in arte Shito Ryu), lo conobbi tramite un sito internet un paio d’anni fa e ho avuto il piacere di conoscerlo di persona solo ieri… Solo per questo avrei sopportato anche un viaggio di 10 ore date le numerosissime serate passate insieme a giocare.

Incontri della vita a parte, c’erano le anteprime di diversi titoli che hanno fatto la gioia di moltissimi videogamer.
C’era chi sbavava per Assassin’s Creed: Revelations, chi per Mass Effect 3 e altri ancora per Max Payne 3

C'era sicuramente chi sbavava per lei e le sue colleghe...

Ma io non facevo parte di quel gruppo di persone. La mia più completa attenzione era verso lo stand Nintendo dove tenevano in esposizione: Super Mario 3D Land (3DS), Mario Kart 7 (3DS), The Legend of Zelda: Skyward Sword (Wii), ma questo già lo sapevate, infatti la vera sorpresa è stata la demo de Il Professor Layton e il Richiamo dello Spettro (DS) che mi ha veramente fatto brillare gli occhi, come gli altri capitoli della serie in fin dei conti.
Tutti questi giochi hanno una cosa in comune: sono coloratissimi. Persino Skyward Sword che ha alle sue spalle un titolo cupo come The Legend of Zelda: Twilight Princess ha avuto la sua rivincita, sembra di giocare ad un mix fra TLoZ: The Wind Waker e Wii Sports, rimanendo pur sempre un titolo originale e pieno di personalità retto da una profondità di base collaudata nel tempo. Lo stesso si può dire per tutti gli altri giochi: Se vi piacciono i capitoli precedenti di tutte le serie elencate, in linea di massima, andate sul sicuro. Non scendo troppo nei dettagli perchè non sono un recensionista, ma per grandi linee dovrebbe essere così…

Ah, piccolo particolare: Nell’area Playstation nel frattempo presentavano la nuova PSVita… Pfui!

Non credo di aver scritto veramente tutto quello che c’era da scrivere, ma d’altronde credo di avervi già annoiato abbastanza… Quindi vorrei concludere con un’ultima frase: Qualsiasi sia la software house che preferisci, il più grande sbaglio che potresti fare è non provare tutto ciò che è disponibile sul mercato. Un vero videogamer deve avere una visione a 360° per poter esprimere un proprio giudizio, che sia favorevole o sfavorevole non fa differenza.

Non c'entra niente, ma fa troppo ridere.

Games Week 2011 – A poche ore dalla partenza…

Vale la pena farsi 5 ore in treno per partecipare al Games Week?

“One World, Two Hands”.
Questo è il nome del blog no? Ma qual’è il suo criptico significato? Nulla di più semplice: In un mondo così vasto è di vitale importanza avere due mani.

Ok, forse questa non era una massima d’alto livello, ma è anche vero che non sono un premio Nobel e ho anch’io i miei limiti. Ma veniamo al dunque: A cosa servono principalmente queste mani? Beh, nel mio caso, nei prossimi giorni mi serviranno per toccare con mano le meraviglie che verranno esposte allo stand Nintendo situato proprio all’interno della fiera. Di che meraviglie sto parlando? Poche chiacchiere: Super Mario 3D Land (3DS), Mario Kart 7 (3DS), The Legend of Zelda: Skyward Sword (Wii) e, anche se potrebbe bastare, molto altro ancora. Ma non solo!

C'è un 3DS in palio? Corro!

In quel di Milano si terrà anche il torneo nazionale (e sottolineo nazionale perchè per parteciparvi devi aver superato le regionali in una delle tappe precedenti), organizzato dalle “Olimpiadi di Super Mario”, di Mario Kart Wii! E perchè m’interessa? Perchè sarò presente alla competizione, ovviamente. Non punto alla vittoria, ma spero di piazzarmi in una buona posizione in classifica. Anche perchè quando partecipai alle regionali, non era tanto per avere la possibilità di correre contro i piloti più forti d’Italia, ma lo feci per vincere un 3DS nuovo di zecca!

Inutile dire che ci saranno anche diverse conferenze e sorprese a non finire secondo la lista degli eventi proposta dallo staff.

Ma io sarò troppo occupato a giocare per accorgermene.

Ma non c’è bisogno di andare fino a Milano per giocare… Quindi consolatevi, in qualche modo il Games Week si terrà anche a casa vostra, magari in compagnia di qualche amico fidato potrà essere anche più divertente dell’originale, va’ a sapere.

 

The origins

Così come canta il buon Caparezza, mi annuncio al pubblico. Io sono Sim-Max e sono il diretto responsabile delle cavolate che troverete in questo blog.

Ma i pochi che leggeranno questo articoli probabilmente si chiederanno: “Perché dovrei rimanere qui a perder’ tempo?”

Ammesso che qualcuno possa leggere davvero il blog di uno sconosciuto, la risposta è una sola: “Non saprei proprio.”

Beh, è ovvio che se ti va di leggere i pensieri e le peripezie di un Nintendaro, nonchè bassista e aspirante giornalista, sei nel posto giusto. Ma come mi è venuta la malsana idea di aprire un blog? Anche se può sembrare stupido, è proprio la mia aspirazione a farmi da guida in questo percorso. Ho bisogno di uno sfogo “artistico” e credo che il blog potrebbe essere la soluzione ideale. Insomma, non cerco la fama e la gloria, ma un posto dove poter scrivere liberamente ciò che penso, magari in maniera carina e particolare. Mi sembrava che un tempo i blog servissero proprio a questo…

Quindi, da oggi in poi prenderò l’impegno di migliorare gradualmente questo mio spazio creativo, nella speranza di poter trovare un secondo fine più costruttivo più in la. Poi magari cercherò di migliorare anche esteticamente il blog, ma questa è una cosa secondaria!

Così come ho iniziato, finisco l’articolo in compagnia del solito Caparezza, che come avete potuto ben capire, è uno dei miei cantautori preferiti… Anzi, il mio preferito! Alla prossima!

“Non si va avanti con la forza, ma con la forza degli argomenti.”

[Cit. Caparezza]